Borgo di Mutignano

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Borgo di Mutignano2018-01-29T19:21:08+00:00

Mutignano è un antico borgo, e primo insediamento di quella che è oggi l’attuale Pineto. L’insediamento risale al periodo medievale e si sviluppa linearmente su un crinale attorno alla via principale da dove si diramano i caratteristici vicoli, sino ad arrivare al Parco Castellaro, considerato il primo sito storico del paese. Il nome del borgo deriverebbe da Mutini Fanum, tempio del dio Priapo Silvestre. L’interpretazione sembra però alquanto fantasiosa perché basata su tradizioni mitiche e senza nessun riferimento a fonti documentarie. Ancora oggi il toponimo denomina uno slargo del borgo, a riprova del tributo al dio degli orti e dell’agricoltura di Mutignano, centro dalla vocazione agricola. Il borgo è caratterizzato dalla presenza di diversi murales che rappresentano scene di vita quotidiana, dipinti su alcune facciate che danno sulle vie e le piazze principali. Tutt’attorno il centro abitato è caratterizzato dalla presenza dei calanchi, fenomeno geomorfologico di erosione del terreno prodotto dal dilavamento delle acque su rocce argillose degradate e con scarsa copertura vegetale.

La Storia
L’origine di Mutignano è legata all’antica Hatria Picena, l’odierna Atri, vera e propria città ducale. La posizione strategica in cui sorge il borgo fa pensare che gli abitanti di Mutignano siano dello stesso ceppo degli atriani, ai quali sono rimasti legati nella difesa e custodia del porto di Cerrano. Infatti Mutignano ha subito tutte le vicissitudini di Atri, come parte integrante del territorio, subendo e sopportando le dominazioni di Goti, Longobardi e Acquaviva. Si hanno notizie di Mutignano già nel 958 quando si trova tra i borghi soggetti alla giurisdizione diocesana di Penne. Nel 1140, epoca in cui si registravano nel borgo 48 famiglie, l’abate di S. Giovanni in Venere offre due soldati di Mutignano; ne vengono offerti il doppio per una nuova spedizione nel 1193. Il borgo è rimasto alle dipendenze della diocesi di Penne fino al 1° aprile 1251, data in cui passa sotto la neocostituita diocesi di Atri. Da dati catastali del 1400 emerge che Mutignano: “era questo antico e grosso casale diviso in Mutignano Vecchio o Castellano e Mutignano Nuovo, quello verso la marina. Il comune atriano vi nominava un mastro giurato e sei giurati per reggerlo suo nome, era aggregato per il catasto al quartiere S.Giovanni con un imponibile ragguardevole di 64 once, ossia di 404 ducati. Vi era la chiesa di S.Silvestro e quella di S.Biagio, di S.Pietro, di S.Maria del Castellano e di S.Maria a Valle nei pressi della marina (cat 1499)”.

Da vedere
Mutignano conserva un patrimonio architettonico ed artistico di riconosciuta valenza come la Chiesa medievale S.Silvestro Papa, Santo patrono del borgo le cui reliquie, arrivate a Mutignano nel 1683, sono custodite nella statua lignea di Sant’Ilario martire, custodita a sua volta all’interno della chiesa. Altre pregevoli opere si trovano all’interno dell’edificio di culto dedicato a San Silvestro Papa: un trittico di De Litio risalente al 1400; un affresco di scuola senese del 1400 raffigurante la madonna con il Bambino e i Santi protettori; una Croce astile, un Turibolo e una navicella d’argento del 1450, opere del cesellatore Nicola Gallucci da Gardiagrele; un prezioso Crocifisso in marmo; una pittura su tela del 1600 riproducente la Madonna col Bambino e il Battistero del 1631. Appena prima dell’ingresso del borgo, salendo da Pineto, è situata la chiesa di Santa Maria della Consolazione, rara testimonianza, in quest’area geografica, di chiesa con impianto a croce greca.  La chiesa venne eretta nel 1408 nella località conosciuta come “Cona”, ragion per cui ancora oggi viene indicata come “Chiesa della Cona”, ovvero luogo dove veniva venerata “l’Icona”. Agli occhi di cittadini e visitatori la chiesa, definita diruta già negli anni ‘20 del secolo scorso, si presenta racchiusa in una recinzione di protezione quasi a volerne preservare la sagoma in attesa di miracolosi interventi. A questa Chiesa, con Bolla Pontificia, fu concesso il privilegio dell’Indulgenza plenaria ad instar partiunculae da lucrarsi l’8 Settembre di ogni anno. Sembrerebbe che la Chiesa fosse stata da subito elevata a Santuario e dotata di una Porta Santa, grazie alle pressanti richieste del Ducato di Atri, diventando presto meta di un pellegrinaggio molto partecipato. È oggi utilizzata come Auditorium l’antica chiesa dedicata a S. Antonio ed ancor prima a S. Chiara. L’aspetto attuale non rivela l’origine duecentesca della chiesa che tra Trecento e Quattrocento, passata in gestione ai Francescani, affiancata da un convento in cui risiedeva una comunità francescana, fu soppressa poi come le altre dalla bolla papale del 1653 di Innocenzo X. Fu poi il Duca Troiano Acquaviva d’Aragona, 1729, a finanziarne la ricostruzione nelle forme che possono essere ammirate attualmente. Raffinati decori in stucco e tele databili al 1700 impreziosiscono all’interno la struttura a navata unica. Nel cuore del centro storico è presente anche una Chiesa di culto protestante edificata agli inizi del 1800. Dapprima la piccola cappella venne dedicata a S. Ilario, a seguito di un crollo dovuto ad una frana venne completamente ricostruita nel 1881 in stile neogotico per il culto protestante. Presto abbandonata è stata acquistata nel 2010 da un privato che la convertirà probabilmente in struttura ricettiva. Il Colle del Parco Castellaro, con il suo magnifico belvedere, ospita la Pineta Castellaro, 2000 metri quadrati di verde dati da 17 alberi di Quercus Ilex, da 11 Fraxinus Excelsior, Pinus Halepensis e da esemplari di Pinus Pinea, questi ultimi in gran parte abbattuti dall’importante nevicata del 2016.

Cosa fare
Nel corso dell’anno sono diverse le manifestazioni culturali e sportive organizzate dalle associazioni locali per accontentare grandi e piccini. Dal festival delle birre artigianali alle rievocazioni storico-culturali, ce n’è per tutti e per tutti i gusti.